Shank Prakshalana
Shank Prakshalana appartiene alle tecniche yoga racchiuse sotto il nome di shatkarma, tecniche di purificazione. Lo scopo degli shatkarma è purificare il corpo e i principali flussi pranici per ritrovare un perfetto riequilibrio fisico, energetico e mentale. Sappiamo bene come il nostro sistema digestivo è il nostro motore capace di trasformare l’energia del cibo in energia per la nostra vita; quindi, è importante mantenerlo in buona salute. Questa pratica ci permette di ripulire tutti i residui alimentari che rimangono incastrati nei villi intestinali e nelle pareti del nostro sistema digestivo, dallo stomaco fino al retto. Con questa tecnica sarà ripulito tutto il colon e il corpo scaricherà tantissime tossine.
Si tratta di ingerire dell’acqua calda e salata (per creare una soluzione fisiologica) circa 6 grammi di sale per ogni litro di acqua. Se l’acqua non fosse salata verrebbe assorbita dalla mucosa e non seguirebbe tutto il percorso intestinale. Attraverso semplici ma efficaci movimenti l’acqua ingerita seguirà tutto il percorso digestivo, fino all’evacuazione.
I primi effetti di un corpo purificato si osservano nella scomparsa di alitosi, eruzioni esantematiche, cambierà l’odore del proprio corpo e la mente sarà libera. La pratica di shank prakshalana stimola il fegato, le ghiandole del tubo digerente e in particolare il pancreas. Successivamente migliorerà la digestione e l’assimilazione dei nutrienti degli alimenti, ed è un ottimo regolatore del proprio peso forma.
Il periodo della primavera e dei cambi di stagione sono i momenti migliori, evitare i periodi di caldo o freddo estremo.
Il momento migliore per la pratica è al mattino presto e a digiuno. La pratica potrebbe durare da un’ora e mezza a due ore; quindi, è bene programmare un giorno di riposo.
La tecnica deve seguire inizialmente soltanto questi due passi:
- Bere un bicchiere di acqua salata e calda
- Eseguire i movimenti prescritti per la pratica
Gli esercizi libereranno lo stomaco e faranno circolare l’acqua in tutto il sistema digestivo. Qualora sentiste una sensazione di “pancia piena” si può eseguire qualche sequenza senza bere. Dopo circa 6/7 bicchieri e sequenze, a volte anche prima, si inizierà ad andare di corpo. All’inizio le feci saranno normali, continuando a bere e a fare gli esercizi, diventeranno morbide, finché uscirà soltanto acqua leggermente colorata.
Alla fine della pratica si saranno ingeriti tra i dodici e i quindici bicchieri, dipenderà molto dallo stato di intossicazione e di sporcizia del canale digerente.
Cosa succede se non si inizia ad andare di corpo?
Può succedere che a causa di presenza di gas intestinali, costipazione o ansia per la pratica, non si inizi ad andare di corpo. In questo caso si può massaggiare l’addome o comprimerlo, oppure praticare una posizione capovolta come viparita karani o sarvangasana. I movimenti nella giusta sequenza dovrebbero aprire la valvola pilorica subito dopo lo stomaco, la valvola ileo-cecale all’uscita dell’intestino tenue e lo sfintere.
Cosa fare subito dopo la pratica.
Il nostro sistema digestivo non è fatto per restare completamente vuoto; quindi, bisogna tassativamente mangiare entro mezz’ora e non più tardi di un ora dalla fine della pratica. Il primo pasto sarà un piatto di riso ben cotto, possibilmente in bianco o condito con il ghi, con lenticchie, ma senza alimenti irritanti. È possibile sostituire il riso con una zuppa di cereali come frumento, avena o miglio.
Nelle ventiquattrore successive è bene evitare latte e yogurt, frutta, verdure crude, bevande acide o alcoliche, e mantenere un’alimentazione leggera.
Dopo ventiquattro ore, è possibile riprendere un’alimentazione normale.
È bene riposare dopo la pratica, ma non addormentarsi subito dopo per non incorrere a fastidiosi mal di testa o spossatezza (che potrebbe comunque manifestarsi per via dello scarico delle tossine). Sarebbe bene scegliere un giorno in cui si possa riposare o dedicarsi ad attività molto leggere.
Controindicazioni.
La pratica di shank prakshalana non deve essere eseguita in gravidanza, da chi soffre di problemi al sistema digestivo come il morbo di Crohn, ulcere, dissenteria, colite ulcerosa, appendicite in fase acuta, tubercolosi o cancro. Non dovrebbe essere praticata da chi soffre di disturbi cardiaci o renali
Per coloro che non hanno esperienza delle pratiche di Shank Prakshalana è bene farsi seguire da un esperto, almeno per la prima volta.
Guarda il video con la sequenza delle posizioni