Energia Metallo: le emozioni dell’autunno

L’energia Metallo è la forza dell’autunno inoltrato, è la stagione che accompagna la fine dell’anno solare, chiude un ciclo e invita a prepararsi al nuovo.

L’elemento Metallo della Medicina tradizionale cinese, rappresenta la forza potenziale, è l’energia che nutre la forza vitale e il suo equilibrio è il risultato concreto del ciclo energetico che ha accompagnato le stagioni fino alla fine dell’anno solare.

Così come le stagioni si alternano in un equilibrio perfetto che segue le leggi della natura, anche le energie del corpo seguono gli stessi principi.

Se abbiamo sviluppato, curato e mantenuto in equilibrio le energie del corpo, in armonia con la natura e con i ritmi biologici interni, l’autunno sarà un momento di raccoglimento e di preparazione per affrontare l’inverno.

Se L’energia di questa stagione non è in equilibrio, come per tutte le stagioni, sarà caratterizzata da una serie di sintomi e da una emozione prevalente, quella dell’energia  metallo è la tristezza.

Quindi, durante il pieno autunno, quando fuori tutto si addormenta, il buio prende il posto della luce e i colori e i profumi dell’estate sono ormai lontani; mentre l’aria diventa umida e fredda, se emerge un senso di tristezza, se emergono stati di “pensosità”, significa che è arrivato anche il momento di ascoltarsi e prendersi cura delle parti più in “ombra” del proprio animo.

La tristezza che emerge in autunno, può metterci in contatto con tutto ciò che nella vita è rimasto irrisolto.

In questo periodo è più facile che emergano dal nostro inconscio sentimenti legati ad un senso di rabbia, di impotenza, con il senso del dolore, e da questo naturalmente si cerca sempre di scappare, di evitarlo, a volte senza risolverne la causa.

Questa reazione istintiva di difesa e di protezione, porta a chiudere il cuore e ad alzare il proprio livello di sensibilità per non provare emozioni difficili da gestire. Chiudersi e scappare ancora una volta da ciò che si immagina difficile, se non impossibile da superare è una reazione naturale, poiché la tristezza dell’autunno crea la sensazione di essere impotenti davanti alla forza di certe emozioni.

Tuttavia, questa naturale ed istintiva reazione non porta ad una soluzione, ma ad un ciclo di emozioni a volte dolorose che rimangono latenti e che potrebbero accompagnarci per lungo tempo.

Questa reazione a catena di emozioni potrebbe anche generare un forte senso di giudizio verso sé stessi e verso il mondo circostante, con conseguente chiusura e separazione da ciò di cui si ha realmente bisogno per la propria felicità. I meccanismi di difesa che generano chiusura emozionale e spesso anche relazionale, possono portare alla separazione verso il mondo circostante, e all’erronea idea di poter fare a meno della vita relazionale; dimenticando che l’essere umano è prima di tutto un essere sociale e in quanto tale ha bisogno della protezione del proprio gruppo di appartenenza.

 

Per affrontare e superare un momento difficile serve prima di tutto un cambio di prospettiva.

La tristezza, al pari di ogni emozione, è la risposta interna ad un vissuto.

Quando una emozione si ripresenta più volte e per lunghi periodi, soprattutto se legata ad un vissuto personale, a qualcosa che è già accaduto da diverso tempo, si può considerare come un invito a risolvere qualcosa che nella vita ha raggiunto il suo compimento. Così un’emozione che emerge riportando la nostra mente ad eventi passati, diventa la richiesta della nostra coscienza di affrontare ciò che è rimasto irrisolto nel passato per poterlo lasciare andare. Questa potrebbe essere una chiave di lettura importante per ogni emozione che ci accompagna, ci ricorda che è arrivato il momento di lasciare andare qualcosa dentro di noi; una relazione, un ricordo, una idea, un sogno, un’aspettativa.

L’energia Metallo che caratterizza l’autunno,

è connessa ai polmoni, all’intestino crasso e alla pelle; questi, insieme ai reni e alla vescica sono organi emuntori, purificatori; attraverso di essi espelliamo gli eccessi, le tossine e le sostanze di scarto che, se non eliminate correttamente diventano tossiche.  Questi processi di eliminazione sono funzioni vitali e autonome, ma è necessario che il corpo sia in buona salute fisica ed energetica affinché sia mantenuto un corretto funzionamento.

Non è difficile immaginare che queste funzioni non dovrebbero coinvolgere soltanto il corpo fisico, ma anche il corpo energetico, emozionale e mentale.

Con un processo di consapevolezza, questa stagione è il momento ideale per lasciare andare anche ciò che ha fatto il suo tempo dal punto di vista mentale ed emotivo, così da mettere in ordine e fare pulizia dentro di noi e di riflesso nella vita, così da poter chiudere ciò che appartiene ormai al passato e creare lo spazio al nuovo.

Lasciare andare vuol dire anche affrontare il senso dell’attaccamento, a volte morboso a tutto ciò che crediamo sia fondamentale per la propria esistenza. Il “lasciare andare” può far emergere, consapevolmente o meno, anche la più grande delle paure: la paura della morte. Infatti, grazie alle cinque leggi biologiche, abbiamo anche la conferma della risposta dei nostri polmoni al senso di paura che si può generare quando si perde il controllo della situazione, con un conseguente senso di impotenza e quindi vivendo la paura della morte.

L’energia metallo è connessa alla pelle, e questa dal punto di vista emozionale e mentale è il territorio d’incontro tra se stessi e il mondo circostante; possiamo riconoscere che non bastiamo a noi stessi, ma abbiamo bisogno di una equilibrata vita relazionale. La pelle quindi, è  la dimensione somatica delle emozioni legate alla relazione tra gli individui. Il senso di appartenenza ad un gruppo, alla propria famiglia, alla propria dimensione affettiva di relazione, al proprio territorio, al senso di protezione del proprio “nido”; quando uno di questi elementi della vita è in pericolo, la nostra pelle risponderà manifestando segni come eritemi, dermatiti, vitiligine, psoriasi. La pelle la possiamo considerare come il confine del corpo fisico, ma diventa terra d’incontro con il mondo esterno, e ogni evento che mette in pericolo le relazioni tra noi e il mondo esterno può generare una risposta a livello epidermico. È solo la risposta personale, emotiva e mentale agli eventi esterni a generare un conflitto interiore, e da questo di conseguenza ci sarà una risposta energetica che diventerà disturbo fisico.

Affrontare i conflitti interiori prima di tutto,

leggere i sintomi del corpo che risponde alle emozione e alla mente, questa è la via che lo yoga propone per una sana ed equilibrata vita in salute.

La giusta pratica di yoga dedicata all’energia metallo,

può fornire l’energia per far pulizia e lasciare andare ciò che ha fatto il suo tempo. Una pratica yoga equilibrata  metterà in ordine il corpo fisico ed energetico, per affrontare la sfera emozionale e mentale e affrontare al meglio questa stagione.

Questo è il significato di uno Yoga Terapeutico,

che diventa strumento di riequilibrio energetico, emozionale e mentale.

 

L’energia Metallo invita all’ordine,

 ma anche questo principio di ordine deve essere affrontato con la corretta attitudine energetica e mentale, poiché se non gestita consapevolmente, il bisogno di ordine può trasformarsi anche in rigidità e di conseguenza in difficoltà a fare i cambiamenti necessari per adattarsi alla vita. Infatti, il principio di ordine non è facile da realizzare insieme alla dimensione emotiva, che offre movimenti interiori che in questo periodo possono rendere volubili e spesso irrequieti.

Questo connubio tra la mente ed emozioni, quando non si è energeticamente in armonia con se stessi e con il mondo circostante, può portare a reprimere e non ascoltare le proprie emozioni, o addirittura cercare di gestirle razionalmente.

Una pratica semplice a cui ci si può avvicinare in questo periodo dell’anno; sebbene possa sembrare banale, è trovare il tempo per raccogliersi, creare un piccolo spazio di meditazione o semplicemente di ascolto per connettersi con il proprio respiro.

Rendere  il semplice atto respiratorio un atto di consapevolezza, permette di connettersi alle forze vitali più importanti; infatti dovremmo sempre tenere a mente che senza il nostro respiro non saremmo in vita.

È importante trovare un piccolo spazio all’interno della giornata, un momento di raccoglimento o anche semplicemente camminando in un parco, o in una strada non troppo affollata, per osservare il respiro e prendere coscienza che ogni inspiro rappresenta la vita che entra dentro di noi.

Ogni inspiro dovrebbe essere accompagnato da un atteggiamento di accoglienza, un invito a far spazio dentro di noi a nuova energia, ad una rinnovata forza vitale.

Accogliere è anche lasciare andare tutto ciò che ci impedisce di aprirci al nuovo e al mondo che ci circonda, ed ogni espiro, se fatto consapevolmente, potrà rappresentare esattamente questo momento.

Ogni espiro, se fatto con questa intenzione, rappresenterà il “lasciare andare tutto il superfluo”, gli eccessi, ciò che sottrae forza e che intossica.

Ujjayi pranayama è una buona pratica yoga per accompagnarvi in questo periodo.

Con la consapevolezza del proprio respiro e dell’energia che muove, potremo finalmente aprirci ad un differente e più ampio “senso di accoglienza”, e questa nuova attitudine potrà dare spazio anche ad  un atteggiamento di umiltà che ci renderà forti, attraverso il quale poter accettare l’idea di essere “degni di ricevere”.

Questa attitudine di apertura verso l’esterno, verso il mondo circostante, verso le forze vitale e divine, genererà un senso profondo e taumaturgico senso di gratitudine.

Accettare i propri limiti, accogliere ciò di cui si ha realmente bisogno, vivere con gratitudine, fare spazio ad ogni inspiro e lasciare andare tutto ciò di cui non abbiamo più bisogno ad ogni espiro.

I polmoni sono i nostri più fidati cavalieri che proteggono il cuore, ci permettono di gestire le nostre emozioni, ci aiutano ad entrare in contatto con la nostra mente e  ci mantengono in vita.

Una chiave per affrontare la necessità del cambiamento che il pieno autunno ci richiede sta nel prendere coscienza che ogni nostro respiro è vitale.

Infatti, se respiriamo con consapevolezza, riusciremo a percepire come la vita scorre dentro ad ogni inspiro, e per permettere a questo processo di offrirci tutta la sua potenza.

Sebbene possa sembrare un processo semplice, è  necessario saperlo accogliere, fare spazio, aprirsi, permettere che tutti i processi vitali generalmente fuori dal controllo consapevole trasformino un semplice atto respiratorio in energia.

Seguendo questo processo, ogni inspiro sarà forza vitale che entrerà in noi, e subito dopo, ogni espiro, ci permetterà di vivere con semplicità ma con un senso profondo di rinnovamento, di lasciare andare. Così il l’espiro diventa un atto di consapevolezza della necessità di svuotarsi, di purificarsi, di creare spazio.

Seguendo gli insegnamenti dello yoga, durante il respiro consapevole, si può dare maggiore rilievo all’espiro, allungandone i tempi, così da incrementare la forza curativa, purificatrice e risanatrice del respiro.

In questo generale quadro d’insieme, lo yoga offre strumenti importanti che possono avere una grande rilevanza terapeutica per il riequilibrio e il mantenimento della propria salute, tra questi il pranayama, in cui il respiro diventa un atto consapevole di vita.

Respiro dopo respiro, pratica dopo pratica, l’esperienza yogica si dispiegherà davanti agli occhi della consapevolezza, offrendo un’esperienza che mostrerà la vitale necessità di un equilibrio interiore, e tra  questo e il mondo esteriore. La pratica yoga infine, offrirà l’energia sufficiente per affrontare la necessità di fare spazio al cambiamento,

 Lo yoga, se letto in modo superficiale, sembra proporre una visione solitaria e isolata della crescita personale, ma questa è una visione errata e fuorviante. Ogni conoscenza dello yoga deve essere ben misurata e adattata alla propria esistenza, e l’aspetto relazionale è molto importante per mantenere un buon equilibrio e un buon grado di salute. Non si può prescindere dal bisogno umano di far parte di un gruppo sociale, dal bisogno di avere relazioni affettive sane ed equilibrate.

Grazie all’incontro con il mondo esterno, si può uscire dalla propria visione limitata della vita, per far questo è di fondamentale importanza saper vivere le proprie emozioni, comprendere come queste siano una risposta personale e soggettiva al mondo esterno, e come possono diventare una chiave di lettura importante di ciò che dovremmo affrontare per raggiungere quel senso di sicurezza che possa permettere di proseguire serenamente e felicemente per la propria vita.

L’autunno e l’energia Metallo,

con le sue qualità, ci offre la possibilità di fare ancora un passo avanti nella crescita interiore, l’autunno è la stagione in cui prendere consapevolezza della propria energia potenziale e come questa può essere trasformata in energia vitale. L’invito è di vivere pienamente e consapevolmente tutto ciò che questa stagione offre, trovare il giusto ritmo interiore ed entrare in armonia con quello esterno, accogliere le proprie emozioni per riscoprirsi, per mettere ordine e ritrovare un senso di sicurezza che possa condurci ad una vita serena e felice.